Nel 2015, dopo anni di contrazione, è tornata la crescita. Anche se in Italia è più lenta che nel resto d’Europa, si annuncia un’accelerazione nel 2017 soprattutto se fosse confermata la ripresa degli investimenti. Ma l’espansione non può prescindere dai prestiti, dai servizi di intermediazione, dall’aumento del risparmio e dalla qualità del credito.
“Il futuro del sistema bancario italiano: discontinuità, tra innovazione e regolazione”
Così la dr.ssa Valeria Sannucci (Vice Direttore Generale di Banca d’Italia) ha intitolato il proprio intervento del 19 marzo scorso a Perugia.
Nel tempo, regolamentazione e de-regolamentazione si sono alternate nel sistema finanziario che, proprio quando sembrava aver trovato il suo equilibrio, è crollato. È seguita la crisi finanziaria e oggi siamo in una fase di forte discontinuità (disruption).
La tecnologia ha consentito di aumentare qualità e quantità dei servizi offerti alla clientela, di sviluppare nuove tecniche di gestione del rischio, di rendere più rapidi, efficienti e sicuri i pagamenti.
Infatti la dr.ssa Valeria Sannucci ha evidenziato 3 elementi alla base delle discontinuità nel settore finanziario: la regolamentazione sempre più stringente, l’integrazione dei mercati europei ed il cambiamento tecnologico.
e-banking e FinTech
L’accelerazione e la forte discontinuità che stiamo sperimentando, anche nel settore bancario, sono riconducibili, in buona parte, allo sviluppo delle nuove tecnologie.
L’area IT, che per anni ha permesso di creare barriere all’entrata dei servizi finanziari, è diventata il fulcro delle imprese innovatrici. Il costo dell’elaborazione dei dati è diminuito vertiginosamente, internet consente a chiunque di trasmettere enormi quantità di dati in modo sicuro, i “big data” sono a nostra disposizione. La tecnologia non è più esclusivo appannaggio del sistema bancario.
Oggi le imprese FinTech offrono servizi di pagamento, di investimento, di consulenza e di finanziamento, ad alta intensità tecnologica e a prezzi competitivi. E potrebbero avere il potenziale di alterare, in modo rilevante, la struttura e il funzionamento dell’industria finanziaria. Però il terzo rapporto annuale sul Digital Economy and Society Index (DESI) pubblicato il 26 febbraio scorso dalla Commissione Europea, ci colloca al venticinquesimo posto su ventotto paesi, per grado di digitalizzazione complessivo e al ventitreesimo posto per l’utilizzo di servizi di e-banking.
Il social lending e l’innovazione nel mercato dei prestiti.
Tra le FinTech, sono state citate le piattaforme di social lending: piattaforme on-line che, come Prestiamoci, favoriscono il prestito tra privati, il prestito tra persone e il prestito tra pari. Un importante stimolo per l’industria finanziaria e creditizia ad innovare, per definire nuovi modelli di servizio ai clienti, per consentire alle famiglie (non adeguatamente supportate) di trovare un servizio e un prezzo corretti.
Anche in Italia si stanno aprendo nuovi scenari virtuosi, legati allo sviluppo di nuovi modelli di business basati sul rapporto (win-to-win) tra le persone. Le nuove tecnologie permettono di diminuire i costi dei canali distributivi tradizionali, di offrire servizi di elevata qualità alla clientela, di migliorare l’accesso alla finanza anche da parte di famiglie, gruppi e singoli privati. Scopri i 5 + 1 buoni motivi per cui vale la pena fidarsi.
Vi sono ovviamente anche dei rischi: va assicurata la protezione dei consumatori, il rispetto delle norme anti-riciclaggio e tenuto d’occhio il crescente coinvolgimento dei fondi speculativi.
I 7 punti di forza del P2P Lending, evidenziati da Banca d’Italia.
- Semplicità di utilizzo.
- Trasparenza.
- Capacità di valutare il merito creditizio.
- Tassi d’interesse proporzionati al profilo di rischio.
- Definizione e implementazione di nuove tecniche di risk management.
- Velocità nell’erogare i prestiti.
- Gestione efficiente dei servizi di pagamento.
In Italia i valori di erogato del social lending sono ancora bassi, rispetto ai prestiti tradizionali. Mentre nei paesi anglosassoni il settore del prestito tra privati è in crescita esponenziale e qualcuno parla già di un algoritmo che cambierà le banche.
Nuove sfide per il sistema dei prestiti italiano.
Le imprese FinTech possono portare ad una maggiore efficienza del sistema finanziario, a un miglioramento di servizi e prodotti, a una riduzione dei prezzi.
Infatti lo sviluppo del social lending sta già dando effetti positivi, anche in Italia. Aumenta le possibilità di investimento delle persone, degli investitori istituzionali e delle aziende. Crea nuove fonti di finanziamento per le piccole imprese e permette di offrire i prestiti a condizioni più vantaggiose.
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