Non si finisce mai di imparare! – Il valore della formazione professionale

Tabella dei Contenuti

La formazione professionale sta assumendo un ruolo sempre più strategico all’interno del sistema produttivo. Non solo per i giovani e chi si avvicina al mondo del lavoro. 

La formazione professionale sta iniziando a rivestire un ruolo di primo piano nel mondo del lavoro. Soprattutto perché risponde a diverse esigenze: da un lato alle necessità dei giovani che vogliono affrontare l’ingresso nel mondo del lavoro con maggiori qualifiche; dall’altro all’esigenza delle imprese che vogliono vedere soddisfatte i loro bisogni di aggiornamento ed evoluzione interne. 

Infine, diventa sempre più un bisogno di lavoratori che ritengono fondamentale un costante aggiornamento, per potersi mantenere aggiornati e competitivi in un ambiente in continua crescita e in cui la competizione è sempre più serrata.

La formazione professionale: diversi volti di un fenomeno positivo

Possiamo distinguere fra diversi tipi di formazione professionale. La chiameremo iniziale se questa è rivolta ai giovani che si accostano per la prima volta al mondo del lavoro. 
Si parla invece di formazione professionale continua se rivolta ad adulti, sia se esclusi dal mondo del lavoro (disoccupati) e sia se si tratta di persone che hanno semplicemente necessità o desiderio di riqualificarsi o specializzarsi.
Attualmente il sistema italiano di formazione continua è regolato dalla Legge 19 luglio 1993, n. 236. La normativa prevede che il Ministero del Lavoro, le Regioni e le Province autonome possano finanziare attività di formazione destinate a: 

  • operatori e formatori dipendenti degli Enti di formazione
  • lavoratori dipendenti di aziende beneficiarie dell’intervento straordinario di integrazione salariale
  • lavoratori dipendenti di aziende che contribuiscono in misura non inferiore al 20% del costo delle attività
  • soggetti privi di occupazione e iscritti alle liste di disoccupazione che hanno partecipato ad attività socialmente utili.

Quali sono le modalità di formazione professionale in Italia?

Le modalità previste dalla legge sono le seguenti:

  • formazione specifica (corsi di qualifica, di post-diploma e post-laurea, formazione continua, aggiornamento ecc.),
  • strumenti di supporto e di accompagnamento per la formazione (voucher per le donne, borse di studio per frequentare i corsi ecc.),
  • percorsi di formazione-lavoro individualizzati (work experience, stage), etc.

La formazione professionale continua è dunque strettamente correlata all’innovazione organizzativa e tecnologica del sistema produttivo e alle evoluzioni del mercato del lavoro. Essa permette a chi ne fa parte di avere una maggior tutele rispetto all’uscita dal mondo del lavoro, e naturalmente al reinserimento.

La formazione professionale: un bene a disposizione delle aziende

Le attività di formazione possono quindi anche essere organizzate ed incentivate anche dalle aziende che intendono riqualificare i propri indipendenti, alzando il loro livello di competitività. 
A partire dal 1999 è stata introdotta la sperimentazione dei voucher formativi, come strumenti finalizzati all’ampliamento delle competenze, ma non sempre trovavano una corrispondenza con le effettive esigenze aziendali. 
Per questo motivo, con l’articolo 118 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388 (integrato dall’art. 48 della Legge 27 dicembre 2002, n. 289), è stata disposta l’istituzione dei Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la Formazione Continua, costituiti attraverso accordi interconfederali tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori. 
Scopo dei Fondi è stato proprio quello di promuovere piani di formazione concordate tra imprese e sindacati, nel rispetto della legge della domanda e dell’offerta.  

Il Fondo Sociale Europeo ha un ruolo fondamentale nella formazione

Anche il Fondo Sociale Europeo incentiva la Formazione continua intesa come adeguamento dei lavoratori – in particolare quelli minacciati dalla disoccupazione, in cassa integrazione o in mobilità – all’evoluzione dei sistemi produttivi e alle trasformazioni industriali. 
Il FSE infatti cofinanzia assieme alle Regioni e alle Province corsi, prevalentemente gratuiti, che consentano ai partecipanti l’acquisizione di qualifiche e competenze richieste dal mercato del lavoro. 

La formazione continua si svolge in azienda o presso enti di formazione. 

Cosa sono i Fondi Interprofessionali?

I Fondi Interprofessionali sono “organismi di natura associativa fondati attraverso accordi fra le organizzazioni sindacali e altre organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali“.
Questi fondi – che per esteso si chiamano fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua – sono stati istituiti nel 2000 con la legge 388 e i primi organismi associativi si sono costituiti un paio di anni più tardi. 
Ad oggi se ne contano 19, dei 22 autorizzati dal Ministero del Lavoro, di cui 3 dedicati ai dirigenti. A questi si aggiunge il Forma.Temp. dedicato a formazione e sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. 

Quali sono le risorse dedicate alla formazione professionale?

Fino al 2015 i fondi accantonati sulla formazione finanziata, ammontavano a 634 milioni di euro, ovvero circa l’80% del totale delle risorse dello 0,30% per la formazione. Questo a causa dei continui tagli fatti su questa percentuale che attualmente si aggira solo allo 0,19%. 

Una volta stabilita l’importanza vitale del concetto di formazione in tutte le sue declinazioni è importante chiarire che i fondi non sono sufficienti a coprire le richieste esistenti e che a volte l’accesso ai voucher, il cui valore può arrivare solo fino a 5000€, non è sufficiente a coprire la domanda, in particolare quando si tratta di corsi altamente specializzati o di durata estremamente estesa nel tempo

Ma data la necessità constatata di un aggiornamento continuo, Società di peer to peer lending come Prestiamoci permettono un accesso al credito che possa in qualche modo contribuire alla formazione, agevolando lo sviluppo di nuove e consolidate figure professionali. Insomma, grazie al prestito fra privati è possibile, e semplice, ottenere finanziamenti per lo studio che possano affiancarsi ai contributi del Fondo Sociale Europeo, oppure sostituirli qualora non siano previsti. 

Cos'è il merito creditizio?

Per erogare Prestiti “su misura” Prestiamoci valuta il profilo di rischio del Richiedente prima di proporre il prestito.
In seguito alla valutazione viene assegnata una Classe di merito creditizio ad ogni Richiedente.
La classe di appartenenza determina il tasso di interesse (TAN) a cui può aspirare il Richiedente.

Come avviene la valutazione?

La valutazione e l’offerta conseguente vengono effettuate da Prestiamoci in tempo reale con il completamento online della domanda di finanziamento. Per svolgere questa analisi Prestiamoci utilizza algoritmi che elaborano le informazioni fornite del Richiedente e interrogano basi dati esterne.

Domande frequenti - FAQ

Prestiamoci si pone l’obiettivo di promuovere il più possibile lo scambio di denaro tra privati, senza l’intermediazione di banche o altri istituti di credito. Questa caratteristica consente a Prestiamoci di distribuire ai Prestatori ed ai Richiedenti il guadagno che spetterebbe alla Banca. In questo modo i Prestatori possono ottenere un guadagno maggiore con tassi di interesse più elevati, mentre i Richiedenti possono accedere ad un finanziamento con costi inferiori. I costi di gestione vengono ridotti al minimo grazie all’operatività online e alla disintermediazione della banca, che viene quindi ricondotta al ruolo originario di cassaforte.

PRESTIAMOCI SpA – con sede legale in Foro Buonaparte 12, 20121 Milano (MI) – è la società finanziaria regolamentata dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario, titolare del sito internet www.prestiamoci.it. Prestiamoci si pone l’obiettivo di promuovere il prestito tra persone all’interno di una community in cui si incontrano soggetti che presentano progetti da finanziare (Richiedenti) e soggetti che intendono investire parte delle proprie disponibilità in progetti che condividono (Prestatori).

Prestiamoci è una società di diritto italiano regolamentata dalla normativa del Testo Unico Bancario (TUB), dalle disposizioni regolamentari della Banca d’Italia e dalle normative italiane e comunitarie in materia di antiriciclaggio.

Prestiamoci, per i servizi offerti, richiede una commissione d’iscrizione una tantum, diversa per Prestatore e per Richiedente. La commissione pagata dal Richiedente varia dallo 0,54% al 7,56% dell’importo finanziato. Al Prestatore invece, viene applicata una commissione annuale pari all’1% del capitale investito. Infine, Prestiamoci partecipa ai progetti con una quota percependone gli interessi.

Prestiamoci opera una selezione dei Richiedenti portando sul Marketplace solamente coloro che sono meritevoli di credito, assegnando nel modo più trasparente possibile, e sulla base delle informazioni a disposizione, il più corretto livello di rischio. In questo modo Prestatori possano operare investimenti informati e consapevoli. Nel caso di Richiedenti finanziati, Prestiamoci gestisce l’incasso delle rate e governa tutti i conti di regolamento fra Richiedenti finanziati e Prestatori. Si occupa inoltre della gestione delle attività di recupero crediti nel caso in cui un Richiedente finanziato si trovi in difficoltà. Prestiamoci mette a disposizione per tutti i Prestatori informazioni dettagliate sulla loro posizione di investimento, sul rendimento al lordo e al netto delle perdite su crediti. Prestiamoci infine partecipa al finanziamento di ogni progetto ammesso al Marketplace con una sua quota.

Banca Sella è la banca d’appoggio di Prestiamoci che quindi offre servizi per l’operatività bancaria, quali l’apertura del conto deposito ed i servizi di pagamento tramite addebito diretto SEPA.

Prestiamoci adotta tutte le normative previste in materia di privacy dal GDPR, General Data Protection Regulation – Regolamento UE 2016/679. Durante il processo di compilazione del form per diventare Prestatori o Richiedenti e utilizzare i servizi di Prestiamoci, vengono esplicitate quali sono le informazioni necessarie per il consenso al trattamento dei dati. Prestiamoci è inoltre tenuta a fornire una precisa nota informativa sul trattamento dei dati personali degli Interessati.

Per Prestiamoci la sicurezza è soprattutto sicurezza informatica. L’intera architettura hardware e software, presidiata da sistemi anti intrusione e oggetto di periodiche procedure per il backup e la manutenzione, si avvale di strumenti di monitoraggio continuo e di pronto intervento atti a garantire un’elevata continuità di servizio. Il sito è conforme agli standard più avanzati di sicurezza del codice e di crittografia: ogni connessione è instaurata tramite protocollo “https”. Tutte le informazioni che transitano in rete tra il computer dell’utente ed i server di Prestiamoci, in particolare l’email e la password, sono codificate tramite meccanismi atti a garantirne integrità e riservatezza.

Il Marketplace è il luogo virtuale in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta di denaro, tra Prestatori che intendono prestare il proprio denaro e Richiedenti che, a seguito del processo di selezione concluso positivamente, hanno inserito una richiesta di prestito sulla piattaforma.
Il funzionamento del Marketplace è basato su due logiche di lavoro.

La prima è l’applicazione di un algoritmo che ha l’obiettivo di ottimizzare l’abbinamento tra domanda e offerta sulla base delle preferenze dettate dal Prestatore in fase di adesione – modalità c.d. Presta Automatico. La seconda consente al Prestatore, in qualsiasi momento, di intervenire sulle Richieste di Prestito presenti, in completa autonomia – modalità c.d. Presta Manuale.

Le due logiche sono complementari tra di loro e lavorano simultaneamente con l’obiettivo di minimizzare il tempo di non utilizzo degli importi messi a disposizione del Marketplace da parte dei Prestatori, massimizzando il più alto numero possibile di abbinamenti con altrettante Richieste di Prestito esistenti sul Marketplace stesso.

Una volta compilata la scheda anagrafica e aver confermato il riepilogo, per qualsiasi modifica scrivi a info@prestiamoci.it  inserendo quali dati vuoi correggere.

Clicca sul link AREA CLIENTI in alto sulla homepage e poi sulla voce “Hai dimenticato la password?”. Inserisci la tua mail: riceverai le istruzioni per il ripristino tramite cui accedere ad una pagina a te riservata, valida per 24 ore e utilizzabile una sola volta, dove potrai impostare in tutta sicurezza una nuova password.

La documentazione contrattuale è sempre disponibile alla voce “Contratto”, l’ultima voce del menù nella tua Area Personale. In quella pagina, è possibile scaricarla e visionarla.

Se sei un Richiedente, nella tua area personale potrai verificare la percentuale di copertura del tuo progetto o il piano di rimborso se sei stato già finanziato. Se invece sei un Prestatore, potrai trovare un riepilogo sempre aggiornato del tuo investimento, all’interno dell’area personale.

No, una volta diventato operativo non puoi cambiare profilo fino a quando il rapporto con Prestiamoci non sarà terminato. Se invece non sei ancora operativo e vuoi modificare il tuo profilo, scrivi a operation@prestiamoci.it per ricevere le indicazioni su come procedere.

Invia una e-mail con oggetto “Annullamento Iscrizione” all’indirizzo operation@prestiamoci.it.

Ricorda però che se sei un Richiedente con in corso un prestito o un Prestatore con in corso un investimento non potrai abbandonare la community di Prestiamoci fino alla scadenza dei pagamenti o dei rimborsi.