Nel suo trimestrale sondaggio consumatori, Liberum ha evidenziato come il 65% degli adulti inglesi ignori l'esistenza delle piattaforme Peer- to-Peer . Solo il 2% è, o è stato, infatti investitore attivo nel settore. La banca d'investimento si aspetta un picco di partecipazione pubblica nel settore quando gli investimenti relativi al P2P verranno inseriti negli ISA (Individual Savings Account, piano di risparmio fissato dal governo). Liberum prevede che, nei prossimi dieci anni, si possa quindi passare dall'attuale cifra del 2% fino a un massimo del 20% – sulla base di tassi di partecipazione correnti per cassa e di capitale ISA . Quando il governo avrà risolto i problemi logistici, si prevede che il 72% dei prestatori P2P gestirà i propri investimenti tramite ISA.
Un altro punto affrontato nel sondaggio e che riguarda l'aumento di conoscenza del mercato del P2P è il tema della regolamentazione. L'88% degli istituti di credito P2P lo considera infatti come un fattore cruciale nel rendere il settore più attraente per il pubblico generalista. Questo contraddice però una recente ricerca commissionata da LendInvest – che ha invece suggerito come per il 78% delle persone intervistate non faccia alcuna differenza se il settore è regolamentato o no.