È innegabile: la preoccupazione per un nuovo lockdown è sempre più forte. Nonostante gli sforzi che tutta Italia ha affrontato nei mesi primaverili, il Coronavirus non accenna a perdere la sua carica virale e con il nuovo DPCM affronteremo un mese di semi-lockdown.
Nonostante il Presidente del Consiglio Conte sia ben consapevole dell’assoluta necessità di scongiurare un nuovo lockdown totale, molte regioni stanno facendo pressioni in questo senso.
Cosa comporterebbe, per l’economia, un nuovo lockdown? E perché usufruire dei servizi del p2p lending è un ottimo modo per affrontare la situazione attuale?
Lo scenario attuale
Gli interventi che sono stati attuati sono mirati e hanno la volontà di evitare il più possibile che le persone si incontrino in luoghi di aggregazione. Ciò fa sì che i settori più colpiti siano inevitabilmente quelli della ristorazione e dello sport.
Nonostante la volontà di salvaguardare l’economia del Paese, se queste restrizioni non dovessero terminare il 24 Novembre, potrebbero comunque comportare una nuova, seppur più lieve, caduta del PIL nel quarto trimestre.
Se le misure restrittive fossero addirittura confermate o irrigidite ulteriormente nei primi mesi del prossimo anno, il PIL continuerebbe a scendere (anche se in misura inferiore rispetto alla prima metà dell’anno in corso).
Cosa succede in Europa? La situazione europea non è certo delle migliori. Senza parlare dei focolai che continuano a formarsi in numerosi stati. In generale si denota una certa lentezza nel reagire ai problemi economici e sanitari. Pensiamo all’Inghilterra che ha scelto di adottare misure contenitive mesi dopo rispetto all’Italia nel tentativo di scongiurare una crisi economica. Una scelta che è costata cara sia in termini sanitari che economici.
Dal canto suo, in uno scenario europeo, l’Italia ha perso 10 punti di PIL e interi settori sono usciti gravemente danneggiati dalle restrizioni imposte per fronteggiare la crisi sanitaria. In primis ristorazione e turismo.
In una situazione di crisi globale è inevitabile che siano necessari nuovi canali di accesso al credito.
IL P2P
In questo senso, un settore in forte crescita è proprio il p2p lending.
Durante il periodo di crisi, il p2p, non si è mai fermato, anzi sta vivendo un periodo particolarmente favorevole, sia perché privati cittadini stanno acquisendo nozioni finanziarie relative al nostro servizio, ma anche perché il prestito tra privati è un valido canale per avere accesso a crediti e sempre più persone ne stanno sfruttando le possibilità.
Accedere ad un servizio di prestito tra privati è sicuramente una delle scelte predilette da molte aziende italiane. Il lockdown ha certamente modificato il business plan di moltissime imprese, che si sono trovate a dover affrontare una situazione di grande crisi con la necessità di avere liquidità a disposizione. Per non incorrere in un sovra-indebitamento, accedere ad un prestito tra privati, con la possibilità di modulare le rate è una delle uniche soluzioni per far fronte ad una crisi finanziaria.
Perché scegliere Prestiamoci?
Prestiamoci si basa su un modello di credito sostenibile.
Infatti, optiamo per un modello di business distribuito su più soggetti (la differenziazione comporta meno rischi) e perché da una parte premiamo i richiedenti che hanno una buona storia creditizia, dall’altra remuneriamo maggiormente gli investitori che investono su progetti più rischiosi.
Senza contare che avere una storia creditizia positiva permette di avere tassi agevolati.
Al giorno d’oggi non ci sono molti canali in cui investire: gli strumenti della FINTEC consentono di farlo solo in modo frazionato.
Questo è un modo sicuro con cui far fruttare i propri investimenti, sia se il soggetto è esperto in materia azionaria, sia che non sia particolarmente aggressivo. Quali sono le due strade che noi di Prestiamoci consigliamo di intraprendere?
Se non si ha dimestichezza con il mondo degli investimenti, è consigliabile dividere in diverse quote prestito l’investimento, in modo da ottenere un guadagno con rischi vicini a zero.
Se invece si hanno più soldi e si vuole intraprendere un’azione più aggressiva, consigliamo di suddividere il capitale da investire in modo che ci sia una base investita in azioni il cui rischio è minimo (in questo modo si avrà sempre un guadagno) e la restante cifra può essere impegnata in azioni più rischiose che daranno possibili guadagni extra.
Cosa ci aspetta in futuro?
Se la situazione continuasse come il governo si augura, cioè con un abbassamento dei contagi dopo questo mese di semi-lockdown, possiamo aspettarci sicuramente un miglioramento durante i mesi primaverili del 2021.
Se invece i contagi continuassero ad aumentare, specialmente in altri Paesi, vedremmo diminuire fortemente le esportazioni di beni e servizi. Le conseguenze maggiori si vivrebbero specialmente nell’arco del prossimo anno quando, anziché registrare un “rimbalzo” del 6%, la crescita del PIL si fermerebbe all’1,8%.