“Non c’è mai limite al peggio”, così diceva un vecchio detto. Il Natale 2021 ci porterà verso il cenone e i regali più costosi di sempre.
Secondo il Codacons, tra l’aumento del costo dell’energia e quello delle materie prime, il cenone e il pranzo di Natale peseranno per 100 milioni in più sulle tasche degli italiani rispetto al 2019. A tutto questo vanno aggiunti i costi degli spostamenti, dei regali e così via per arrivare a un aumento di circa 1.3 miliardi di euro di spese in più.
Le cause dell’aumento dei prezzi
La principale causa dell’aumento delle spese per queste festività è da imputare all’aumento dei beni alimentari. L’associazione dei consumatori ha evidenziato come il listino del pane sia effettivamente schizzato alle stelle, il prezzo del burro sia cresciuto del 60% circa, mentre patate, banane e mele hanno visto un aumento del 70%.
Proprio questi beni porteranno inevitabilmente ad un aumento dei prezzi dei prodotti trasformati, un caso simbolico tra i principali protagonisti della nostra tavola, sarà il classico panettone, che vedrà un incremento di almeno il 20%.
Anche l’aumento del costo dell’energia porterà a un rincaro pesante di beni e servizi per questo Natale. Infatti, già a ottobre, abbiamo visto aumentare luce e gas, rispettivamente del +29,8% e del +14,4%, portando a un aumento dei costi per le industrie e le imprese che operano nel territorio italiano.
«Per finire, il caro-benzina, con la verde che costa oggi il 23,4% in più rispetto allo scorso anno, e il gasolio il 24,3% in più: aumenti dei carburanti che non solo incidono sugli spostamenti degli italiani e sull’intero comparto dei trasporti, ma determinano ritocchi al rialzo dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati», riportano sempre dal Codacons.
Va ricordato, infatti, che in Italia circa l’85% dei beni viene trasportato su strada.
La crisi dei semiconduttori non aiuta
Un’ulteriore causa che ha fortemente contribuito all’aumento dei prezzi è la crisi dei semiconduttori, ovvero una crisi che influisce sulla produzione della quasi totalità dei prodotti tecnologici. La pandemia ha, infatti, colpito maggiormente il territorio Orientale colpendo quindi la principale area di produzione di questi elementi come i chip, ponendola in forte difficoltà nella produzione prevista per la gestione delle richieste ancora inevase, nonché di quelle previste nei prossimi mesi.
In particolare, Apple ha dichiarato, che, seppur con dati migliori rispetto all’ultima previsione trimestrale, la chiusura dell’anno non avrà i risultati auspicati.
Amazon, invece, ha riportato dati negativi che hanno colpito particolarmente gli analisti e soprattutto l’incremento dei costi di produzione dei prodotti di elettronica.
Il Natale 2021 è a rischio?
L’associazione dei consumatori ha riportato come solo gli spostamenti, verso paesi d’origine o per vacanze, costeranno più del previsto incidendo potenzialmente anche sui settori del trasporto e del turismo.
Questi numeri preoccupano un po’ tutto il paese, in quanto le loro ripercussioni si potrebbero avere a 360° senza salvare nessun settore. Non vogliamo essere tragici nel dire che il Natale 2021 sia a rischio, ma c’è da dire che un prezzo così alto per la festività più amata al mondo, non si era mai visto e forse non sarà l’unico aumento che vedremo nei prossimi anni.