Il passaggio verso un’economia verde costerà circa 15 miliardi di Euro alle imprese italiane. È questo il prezzo della svolta green.
Questi dati sono sostenuti da un documento delle imprese “energivore” di Confindustria (siderurgia, chimica, fonderie, carta, vetro, cemento, ceramica). Documento consegnato al Governo che chiede di accompagnare la transizione ecologica dell’Ue con fondi europei, tecnologie e infrastrutture per restare competitivi sui mercati globali.
Il valore delle imprese energivore
Le imprese produttrici maggiormente toccate dalla svolta in Italia valgono circa 88 miliardi di Euro e più di 700 mila posti di lavoro. Numeri impressionanti che devono essere tenuti in considerazione nel momento in cui si decide di apportare un così grande cambiamento alla nostra struttura economica.
Non solo: queste imprese insieme valgono circa il 60% dell’export italiano e riforniscono tutti i vari settori manifatturieri a valle della catena di produzione.
La decarbonizzazione “out of money”
Nel documento esposto da queste società, spiega Repubblica, le aziende sostengono di sposare gli «ambiziosi obiettivi europei di decarbonizzazione» (tra i vari il taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 e l’obiettivo di carbon neutrality nel 2050), ma evidenziano che «l’Italia non è in grado di raggiungerli a politiche correnti».
Lo studio sottolinea bene come la decarbonizzazione sia «realizzabile con approccio di sistema e selezione delle leve in base a fattibilità, economicità e disponibilità» in quanto «nello scenario corrente di costo della CO2, il 70% delle leve previste entro il 2030 è out of money».
Il costo del Conversion green
Tutto questo porta le imprese italiane a rischiare di perdere 15 miliardi di Euro, non proprio spiccioli diciamo. Secondo le opinioni di Confindustria, l’acquisto delle quote di CO2 nel sistema di scambio europeo (ETS) genererebbe un costo cumulato per le imprese produttrici che va tra gli 8 e i 15 miliardi in un periodo tra il 2022 e il 2030, ovvero un taglio del 8-20% sul margine operativo lordo nel 2030.