Scopriamo come è cambiato e sta evolvendo il rapporto fra le donne e la gestione del risparmio secondo questa interessante e recente ricerca.
Da una ricerca intitolata Le donne e la gestione del risparmio, ideata dal Museo del Risparmio, si evidenzia uno spaccato sorprendente di come le donne si rapportino con il denaro e di quale valore diano alla loro indipendenza economica.
Secondo questa ricerca, Oltre il 50% delle donne dichiara di non avere conoscenze in campo finanziario, anche se il 40% di loro si definisce amministratrice delle entrate familiari, intendendo, in realtà, la gestione delle sole spese quotidiane. Il 21% delle intervistate non ha un conto corrente personale e se si analizzano i dati si evince che, pur risparmiando in percentuale simile agli uomini, solo il 46% delle risparmiatrici afferma di investire i propri risparmi, contro il 66% degli uomini.
Risparmio e investimenti: le donne più prudenti, ma non per scelta
In aggiunta, la maggior parte dei loro investimenti è indirizzata verso attività poco rischiose e quindi poco remunerative. Il quadro diventa ancor più preoccupante se si tiene conto dei livelli retributivi (il 50% dichiara di avere un reddito inferiore al partner), della loro maggiore longevità che, associata alla minore redditività dei loro risparmi, le espone al rischio di povertà in età matura. Insomma, spesso si considerano investimenti sicuri esclusivamente quelli poco remunerativi, soprattutto da parte di chi ha poche competenze in materia.
Vediamo insieme alcuni dati di questa ricerca, disponibile grazie al sito Rai Educational a questa pagina.
Sempre più donne si chiedono su cosa investire
Tuttavia, se questo è il quadro complessivo della popolazione femminile, si riscontrano eccezioni importanti e segnali emergenti positivi. Le età, o meglio le tappe biografiche, scandiscono non solo la familiarità con i temi economici e il senso attribuito al denaro, ma anche la capacità di rendere effettivi i propri progetti, stabilendo nuove priorità di vita e affinando le competenze.
In particolare i segnali più incoraggianti provengono dal target di 25-44enni che costituiscono un segmento molto più evoluto, per emancipazione economico-lavorativa e allineamento alle conoscenze e ai comportamenti degli uomini. Inoltre, rispetto al resto del campione femminile, le laureate hanno maggiore:
- confidenza con i temi economici (conoscenza e aggiornamento);
- capacità di intervenire nelle scelte familiari circa la gestione economica;
- propensione al risparmio e all’investimento;
- attitudine al consumo di qualità.
Le appartenenti a questo segmento sono infine le più interessate alla formazione in ambito economico (superando anche gli uomini sul totale).
Il concetto di risparmio e investimento
Le donne fino ad oggi hanno dovuto combattere una battaglia dopo l’altra prima per affermare il loro diritto al lavoro, poi per riuscire a conciliarlo con la gestione familiare comunque a loro carico, malgrado i tentativi di emancipazione. Poi è arrivato il tema, ancora attuale, di cercare di ottenere un adeguamento agli stipendi degli uomini e al riconoscimento di posizioni di potere, entrambi ancora molto lontani dalla parità. Solo oggi alcune di loro si concedono il lusso di cominciare a guardare al risparmio con occhio critico e di valutare le opzioni presenti sul mercato.
Investire oggi: un mercato ancora “maschile”, ma le donne recuperano terreno
Gli uomini dichiarano di risparmiare in misura leggermente superiore alle donne, ma sono soprattutto quelli che maggiormente investono il denaro risparmiato.
Tra le donne quelle che risparmiano di più sono le giovani 25-34enni e le donne che vivono ancora con i genitori.
Tuttavia, i segmenti che più risparmiano sono anche quelli che meno investono i risparmi. Vista la distribuzione demografica, è lecito pensare che le nuove risparmiatrici preferiscano costruirsi una piccola base di risparmi prima di avviare gli investimenti.
Tra le donne che investono si trovano infatti maggiormente le mature (45-54enni) e le donne che vivono con partner e figli.
Gestione del risparmio: come investono le donne?
Tra coloro che investono i propri risparmi le donne prediligono in maniera significativa l’acquisto di polizze assicurative (confermando un’attenzione alla gestione dell’imprevisto maggiore degli uomini).
Il divario maggiore tra uomini e donne emerge in maniera significativa nella scelta (o non scelta) dei prodotti finanziari rischiosi per antonomasia come le azioni.
L’atteggiamento femminile è sempre più prudenziale di quello dell’uomo, per questo il Social lending può essere un’ottima alternativa al mercato azionario puro e duro.
Innanzitutto, per i tagli minimi d’investimento, ma anche per il concetto di diversificazione che permette di abbassarne il rischio.