Prestiti fra privati: come fare a meno delle banche In italia e nel mondo sta prendendo sempre più piede il cosiddetto social lending, una nuova forma di credito al consumo, che consente di ottenere somme di denaro a tassi d’interesse molto convenienti perché non prevede l'intermediazione di un istituto di credito. il direttore esecutivo della banca d'inghilterra, andy haldane, prevede che in futuro i prestiti “peer-to-peer” (cioè prestiti fra persone) sostituiranno gradualmente quelle bancari il social lending (letteralmente prestito sociale) è una forma alternativa al tradizionale prestito bancario, che offre tassi solitamente più vantaggiosi perché avviene fra privati, senza l'intermediazione di una banca o di una finanziaria. questo tipo di servizio è offerto da società specializzate, che, attraverso un portale web, favoriscono l'incontro fra domanda e offerta, ovvero fra prestatori e persone bisognose di liquidità per realizzare un determinato progetto il successo dei prestiti peer-to-peer è talmente evidente che anche l'autorevole financial times nei giorni scorsi gli ha dedicato un articolo in prima pagina, sottolineando come il fenomeno sia estremamente innovativo rispetto a forme di credito al consumo più classiche e tradizionali, come per esempio i prestiti personali, perché sfrutta i due trend più recenti dell'industria finanziaria: la disintermediazione bancaria e il ricorso al canale web la prima società di prestiti peer-to-peer è nata sette anni fa nei paesi anglosassoni, che sono comunemente privi di una tradizione mutualistica. l'anno successivo il modello è stato esportato con successo anche negli usa e in cina, dove al momento si contano circa 100 siti specializzati nel social lending. in italia il peer-to-peer ha cominciato a diffondersi solo da pochi anni, ma già si contano le prime società operanti in questo business: la più famosa è sicuramente prestiamoci, una community on line nata nel gennaio del 2010 con l’obiettivo di promuovere lo scambio fra privati, che vanta fra i suoi investitori anche la tedesca smava e banca sella. altri portali internet che, analogamente alla community prestiamoci, propongono questo tipo di servizio sono zopa (acronimo di “zone of possible agreement”, ovvero zona di possibile accordo) e boober i prestiti on line e peer-to-peer offrono tassi d’interesse molto vantaggiosi e sono richiesti soprattutto da chi, a causa della ormai ben nota stretta creditizia, ha difficoltà ad accedere ai prestiti bancari. un altro vantaggio di questa forma di credito al consumo è legato ai costi d’intermediazione, che inevitabilmente si riducono rispetto ad altri tipi di finanziamento il social lending presenta, però, un certo margine di rischio. a ogni utente che richiede un prestito viene assegnato un rating espresso con una o più lettere (aaa ab, b, c, ecc.), che varia a seconda della sua affidabilità creditizia: i clienti con un basso rating si vedono applicare tassi d’interesse più elevati, mentre, invece, quelli con un alto rating hanno interessi meno onerosi da pagare. come si può facilmente dedurre, si tratta di un sistema piuttosto rischioso poiché l’erogazione del prestito non è soggetta alla richiesta di particolari garanzie se non alla valutazione dell’affidabilità creditizia del richiedente. malgrado ciò, è bene sapere che molte società adottano appositi strumenti di sicurezza per evitare il rischio insolvenza e, in caso di mancato pagamento della rata, attivano in tempi più che rapidi programmi di recupero crediti.