La sfida della pandemia globale influenza anche il mondo del social lending, che però si rivela particolarmente resiliente. Vediamo perché.
Anche se non siamo esperti o analisti sappiamo che in presenza di un problema globale come l’attuale pandemia, i mercati finanziari e le piazze economiche tendono a rispondere, spesso al ribasso. Come nel caso del mercato degli investimenti azionari che, a seguito della pandemia da coronavirus, hanno subito un calo importante. Ecco per esempio cosa è successo a due degli indici più famosi, il MIB di Milano e il Dow Jones statunitense, negli ultimi sei mesi. Si tratta di semplici dati disponibili a tutti, ma che spiegano in modo molto semplice la portata del fenomeno.
Come reagisce all’emergenza il mercato del social lending?
Come abbiamo già avuto modo di raccontare, all’interno di Prestiamoci i rendimenti non hanno praticamente risentito della situazione di emergenza, continuando il proprio trend positivo in modo quasi indipendente dalle contingenze. La volatilità è molto bassa, la piattaforma è in piena salute e l’impressione generale è che la fiducia degli investitori non sia stata intaccata da questa crisi.
Ma per scoprire se la stessa impressione si conferma anche a livello globale, possiamo guardare cosa succede all’estero, dove il comportamento sembra essere analogo a quello sperimentato da Prestiamoci.
Una breve ricerca sul peer to peer lending
Come possiamo leggere in questo articolo, da una ricerca condotta da 4thWay, un’agenzia di ricerca specializzata sul Peer to Peer lending, scopriamo che gli investitori che hanno deciso di ritirarsi dal mercato del peer to peer lending sono una minoranza anche nel mondo anglosassone.
Le testimonianze delle principali piattaforme di Peer to Peer Lending sono analoghe a quella di Prestiamoci. Le poche che hanno subito un impatto marginale, come RateSetter, stanno rientrando rapidamente grazie al lavoro dei propri esperti mentre altre, come CrowdProperty dichiarano di non aver avuto variazioni significative nelle richieste durante il mese di aprile.
Secondo altri, come Neil Faulkner di 4thWay stessa, il mercato del Peer to Peer lending sta dando prova di solidità maggiore rispetto a molti altri mercati, soprattutto dal punto di vista degli investimenti.
Insomma, secondo questa ricerca, e confermata per quanto riguarda l’Italia dai dati di Prestiamoci, il Peer to Peer Lending conferma la sua resilienza e supera, nella capacità di gestire i momenti di crisi, i mercati tradizionali.