Le criptovalute sono ormai sulla bocca di tutti. Generano discussioni contrastanti tra chi le ritiene un buon investimento e chi invece le demonizza a causa di un elevato rischio.
Proprio riguardo questo rischio oggi vorremmo parlarvi di come si manipolano le criptovalute, o meglio come vengono manipolate oggi giorno. In particolare oggi vi spiegheremo la tecnica del Pump&Dump.
L’inchiesta sulle manipolazioni delle criptovalute
L’inchiesta attuata dal WSJ (Wall Street Journal) ha attaccato i gruppi di chat (molti di essi su piattaforme come Telegram) che attraverso organizzazioni ben accurate puntano alla forte e rapida crescita di una criptovaluta – scelta accuratamente – investendo grandi quantità di denaro da parte di un gran numero di persone, per poi rivenderle subito dopo a un prezzo superiore del 100-300%. Questi gruppi, in realtà, seguono la strategia del Lupo di Wall Street, storia raccontata nel famoso film con Leonardo Di Caprio.
Parliamo di decine e decine di gruppi di trading che, attraverso organizzazioni ben fatte, manipolano il prezzo di diverse criptovalute su diversi circuiti di scambio (come Binance ad esempio), generando più di 800 milioni di dollari in pochi mesi e centinaia di perdite per le povere persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi dal lato sbagliato (ecco che torna in mente la caratteristica di elevato rischio per questa tipologia di investimento).
Cos’è il Pump&Dump nel mondo delle criptovalute?
Il Pump & Dump è una delle forme più antiche di frode in ambito finanziario. Attraverso questa mossa di mercato, alcuni operatori esaltano di gran lunga le doti e le caratteristiche di un’azione o di una moneta virtuale – come nel caso delle criptovalute – facendo percepire al mercato che tale valuta abbia un importante valore. Se non fosse per il fatto che nel momento in cui il valore della moneta sale, questi operatori vendono subito tutto per ottenere il profitto generato, lasciando gli altri investitori con un pugno di mosche in mano e perdite che possono raggiungere percentuali elevatissime.
“Le borse online che trattano criptovalute sono mercati non regolamentati, quindi il tipo di manipolazione del mercato vietato, per esempio, alla Borsa di New York, lì può essere sostanzialmente effettuato impunemente”, ha riportato Ben Yates, un avvocato di cryptocurrency presso la RPC Londinese.
Ciò significa che, come già detto nel nostro articolo in cui abbiamo analizzato le criptovalute, questa tipologia di investimento può sì portare a elevati guadagni – se posta la giusta attenzione sul mercato – ma a discapito di un rischio davvero elevato che, a detta nostra, non vale assolutamente la spesa.
Confronto tra Social Lending e criptovalute
Parliamo ovviamente di due investimenti molto diversi tra loro. Le criptovalute sono un investimento ad altissimo rischio e di conseguenza anche ad altissimo rendimento (quando va bene). È importante ricordarsi, quindi, come possano far perdere grandi quantità di denaro in un batter d’occhio, se non seguite con la giusta attenzione e frequenza.
Il Social Lending, ovvero i prestiti tra privati come quelli effettuati da Prestiamoci piattaforma N°1 in Italia, sono un investimento decisamente meno rischioso. Il rischio, infatti, può essere scelto dal prestatore, potendo scendere anche a livelli molto bassi; i guadagni però rimangono mediamente più elevati rispetto a tanti altri strumenti finanziari. Con Prestiamoci, ad esempio, le remunerazioni vanno dal 5% lordo fino a 8-9% lordo. Quindi, si parla di una remunerazione elevata per un rischio tutto sommato molto contenuto.