Il Risk Management in Prestiamoci: tutto quello che bisogna sapere
Quando ci si avvicina a una nuova forma di investimento, come nel caso del social lending, è perfettamente normale, da investitori, farsi alcune domande, sia sulla tipologia di investimento, sia sulla piattaforma scelta. Abbiamo pensato di rispondere ad alcune delle domande più comuni che possono nascere in questo caso.
Cosa si può consigliare ad un Prestatore per ottimizzare il rendimento e migliorare la gestione del rischio?
Un’attenta selezione dei richiedenti è garanzia di un’alta qualità del credito?
Esiste una relazione tra il rischio e la finalità della richiesta di prestito?
Quali sono i sistemi di misurazione e controllo del rischio che consentono di tener sotto controllo un portafoglio di prestiti?
Queste le domande a cui vogliamo fornire risposta per meglio comprendere le attività di Risk Management in PRESTIAMOCI.
Risk Management: Cosa si può consigliare ad un Prestatore per ottimizzare il rendimento?
Ognuno di noi ha bisogni e aspettative differenti che dipendono dalle propensioni, dalle preferenze caratteriali e, certamente, dal momento della vita nel quale ci troviamo.
Tutti questi elementi possono portarci a preferire investimenti con caratteristiche diverse: per esempio potremmo privilegiare la massimizzazione del rendimento (accettando magari un livello di rischio elevato), oppure concentrarci su attività tranquille e poco rischiose. Allo stesso modo, potremmo preferire investimenti di breve durata, piuttosto che altri con un profilo temporale di più lungo respiro.
Cosa significa risk management per un Prestatore?
Ottimizzare il rendimento, per un Prestatore significa trovare la giusta e personalissima combinazione fra rischio, rendimento, volatilità e profilo temporale.
La prima cosa importante da fare come Prestatore è capire bene cosa ci aspettiamo dai nostri investimenti.
Ci sono tre semplici domande che ci possono aiutare a individuare i nostri obiettivi e a stabilire le scelte di investimento ottimali per noi:
- Quanto tempo prevedo di tenere i miei investimenti in Prestiamoci?
- Quando investo i miei risparmi, in genere, sono più orientato a non intaccare il capitale investito o a produrre incrementi di valore?
- Le azioni che possiedo hanno perso il 20% del loro valore negli ultimi tre mesi. Le vendo o ne compro ancora?
La prima domanda riguarda il profilo temporale: siamo pazienti e accettiamo di guadagnare nel lungo periodo o preferiamo ritorni immediati (certamente interessanti, ma più difficili da ottenere e connessi ad un profilo di rischio più elevato)?
La seconda esplora la nostra propensione al rischio, individuando la nostra priorità nell’investire.
La terza, infine, verifica il nostro atteggiamento nei confronti della volatilità – cioè la possibile variazione, in crescita o diminuzione – del valore del nostro investimento.
Investire in Prestiamoci, cioè in prestiti personali accuratamente selezionati, risulta perfetto se un Prestatore ha un profilo temporale di medio termine (almeno 12-24 mesi), una moderata propensione al rischio e una preferenza verso investimenti a bassa volatilità.
L’investimento in Prestiamoci, però, può soddisfare palati diversi attraverso la selezione di portafogli differenti: il Prestatore può, in modalità automatica oppure manuale, costruire dei portafogli di investimento che soddisfino le sue preferenze.
La gestione del rischio finanziario è importante. Ecco alcuni preziosi consigli per i prestatori
Per i Prestatori che non vogliono preoccuparsi e non hanno tempo di seguire quotidianamente i propri risparmi investiti, il consiglio che ci sentiamo di dare è di optare per l’investimento “automatico” a profilo “medio”.
Questa opzione garantisce investimenti rapidi, con un rapporto equilibrato fra rischio e rendimento.
Prestatori una propensione al rischio più alta possono optare per l’investimento “automatico” a profilo “alto”.
Questa opzione investe in prestiti a rendimenti eccezionali, ma accetta maggiore rischio e maggiore volatilità.
Al contrario l’investimento “automatico” a profilo “base” offre la maggiore tranquillità ed è l’opzione corretta per chi preferisce una gestione del rischio decisamente cauta e conservativa.
Cosa deve fare chi vuole gestire i suoi capitali investiti sulla nostra piattaforma di social lending?
Per chi ha tempo e piacere di dedicare il suo tempo alla gestione dei propri investimenti ci sentiamo di suggerire invece l’investimento “manuale”. Questo prevede di scegliere individualmente ogni prestito nel quale si desidera investire, arrivando a comporre un portafoglio completamente personalizzato usando le dettagliate informazioni fornite da Prestiamoci sui singoli Richiedenti. Attenzione però: l’investimento “manuale” prevede una certa assiduità, altrimenti si corre il rischio di tenere troppa liquidità non investita sul conto.
Qualunque sia il profilo preferito, Prestiamoci offre una straordinaria combinazione di rendimento, rischio e volatilità – e il mercato secondario risolve qualsiasi aspettativa anche se avete una preferenza verso un orientamento temporale a breve termine!
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Una selezione molto severa dei richiedenti di prestito garantisce alta qualità del credito?
Molto semplicemente: Sì, è proprio così.
L’adozione di criteri stringenti di valutazione del merito creditizio migliora la qualità perché concede l’ingresso solamente a Richiedenti di alta qualità, che in termini creditizi sono coloro che ripagheranno il debito con regolarità e senza ritardi. Nel risk management, questa è una delle basi.
Tuttavia è necessario trovare un giusto equilibrio, perché un eccesso di selettività potrebbe ridurre le opportunità di investimento.
Prestiamoci cerca continuamente di trovare l’equilibrio ottimale fra selettività e opportunità, per poter offrire ai propri Prestatori un portafoglio ampio, ma allo stesso tempo sicuro e con rendimenti elevati.
In Prestiamoci adottiamo regole di selezione creditizia più conservative di altri operatori perché riteniamo che la massimizzazione del rendimento sia il principale obiettivo dei nostri Prestatori, e vogliamo salvaguardarli da eventi rischiosi e dannosi.
Siamo convinti che il peer-to-peer lending debba funzionare come una comunità in cui Prestatori interessati ad alti rendimenti ed a rischio accettabile incontrano persone per bene che vogliono ricorrere in modo intelligente al credito per realizzare i loro progetti di vita. I Richiedenti finanziati devono essere in grado di ripagare comodamente le rate e devono avere un profilo comportamentale di alta qualità.
Esiste una relazione fra rischio e la finalità della richiesta di credito?
Ci viene chiesto spesso, da parte di numerosi Prestatori, come devono essere considerate le finalità delle richieste dei prestiti e quanto esse influiscano sul rischio. In altre parole: esistono delle finalità di prestito alle quali è associato un rischio maggiore (o minore)?
La correlazione, misurata statisticamente, è piuttosto debole: un buon pagatore avrà comunque lo stesso comportamento, indipendentemente dalla finalità per cui ha chiesto un prestito. Lo stesso si può dire al contrario di un cattivo pagatore.
Nonostante ciò, forse per alcuni fattori psicologici di dissuasione, prestiti richiesti per progetti di vita più duraturi e concreti sono in genere quelli meglio ripagati. Per esempio, la ristrutturazione della casa o l’acquisto di beni durevoli (auto, mobili, etc.), a causa dell’uso continuo, prolungato e visibile, tendono a ricordare al Richiedente finanziato una connessione fra beneficio ricevuto e rata del prestito.
Prestiti per consolidamento – una scelta da considerare
Un discorso particolare merita il cosiddetto consolidamento. Può capitare che un debitore abbia contratto nel corso del tempo e in momenti successivi più prestiti: un prestito personale, una carta di credito revolving, uno o più prestiti in occasione di un acquisto importante, e così via.
La presenza di più prestiti rende la gestione finanziaria familiare complicata, oltre che costosa: i costi di incasso, per esempio, si moltiplicano. L’operazione di consolidamento consiste nel rivolgersi ad un unico operatore del credito per estinguere tutti i prestiti in essere sostituendoli con un unico prestito che, appunto, “consolida” tutti i precedenti e che di solito viene concesso ad un tasso di interesse più conveniente. I vantaggi sono evidenti: minori costi ed una vita più semplice.
Dal punto di vista del Prestatore, il consolidamento è una buona operazione, perché la singola rata del nuovo prestito è sempre inferiore alla somma delle rate dei prestiti che vengono estinti – e questo significa che il Richiedente finanziato potrà più comodamente fare fronte al pagamento mensile.
Nell’ambito del Risk Management, quali sono i sistemi di misurazione e controllo del rischio che permettono di tenere sotto controllo il rischio di un portafoglio di prestiti?
Misurare il rischio contenuto in un portafoglio di prestiti è importantissimo. La misurazione ci permette di capire se il costo del rischio – cioè le perdite future prevedibili del portafoglio – è in linea con le attese. In questo caso si può procedere come previsto, mentre se qualcosa sta andando diversamente dalle aspettative è necessario introdurre delle modifiche correttive.
Misurare il rischio è facile se si tratta di capire quello che è già successo, ma molto complesso se si cerca di stimare quello che succederà. Naturalmente, dal punto di vista della buona gestione del rischio, è molto più importante avere lo sguardo rivolto verso il futuro che verso il passato – anche se non è facile.
Un insieme numeroso di prestiti – chiamato anche portafoglio – si comporta un po’ come uno sciame di uccelli: la sua forma dipende dall’insieme dei comportamenti dei singoli prestiti che lo compongono. Ogni singolo prestito non riuscirà a modificare la forma del portafoglio, ma se molti prestiti si muovono all’unisono, le cose cambiano.
La gestione del rischio passa dalla misurazione attenta e costante
Gli strumenti di misurazione del rischio di un portafoglio hanno l’obiettivo di individuare i macro-spostamenti e sono basati su un insieme numeroso di indicatori sofisticati che vengono calcolati ogni mese (questo perché la frequenza del pagamento delle rate è mensile, e non avrebbe senso farlo più spesso).
E’ un po’ come fare le analisi del sangue: i risultati ci segnalano se qualche valore è fuori dai parametri ottimali in quel mese, mentre il confronto con i mesi precedenti ci permette di capire la tendenza e agire per tempo per correggerla.
Le azioni correttive più frequenti che seguono l’analisi di portafoglio riguardano le attività di selezione dei nuovi Richiedenti, che vengono tarate e modificate in continuazione in senso restrittivo o concessivo.
In Prestiamoci dedichiamo molta energia ed attenzione alla misurazione del livello di rischio del portafoglio ed a mettere in campo tutti gli interventi di “taratura” – un’attività che ci permette di offrire rendimenti elevati a fronte di rischi accettabili.
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[Questo post è il secondo di due che hanno l’obiettivo di far meglio conoscere e capire cosa sia il Risk Management in Prestiamoci.]