Legge di Bilancio 2018: i vantaggi per il Social Lending –
Meno tasse per i prestiti P2P
Il 26 è il numero del 2018 per il Peer to Peer.
La Legge di Bilancio del 2018 contiene infatti una novità che rende il P2P Lending ancora più interessante per chi investe nei prestiti.
Per essere più precisi, la legge di bilancio 2018 parla in modo esplicito di prestiti P2P, al comma 43 e al comma 73:
“[…]i proventi derivanti da prestiti erogati per il tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali[…]”
Cosa cambia per il social lending?
La modifica principale riguarda le imposte sui redditi, che con l’entrata in vigore della nuova legge di bilancio cambiano per i ricavi provenienti dal peer to peer lending, diventando più vantaggiosi.
Invece dell’aliquota marginale verrà applicata una tassazione fissa con sostituto d’imposta del 26%. Gli interessi dei prestiti P2P non saranno più tassati come redditi personali, ma saranno parificati agli altri strumenti finanziari. Le aziende erogatrici del servizio, come Prestiamoci, funzioneranno da sostituti di imposta, come stabilito dal testo unico delle imposte sui redditi e spiegato al comma 44 della legge di Bilancio 2018.
Cosa cambia e quali sono i vantaggi fiscali per chi investe nei finanziamenti personali?
Vediamo che cosa cambia nella realtà parlando di numeri: a fronte di un interesse attivo lordo del 6%, in passato il rendimento netto oscillava da un minimo del 3,42%, (per i soggetti ai quali si applica l’aliquota del 43%) a un massimo del 4,62% (per i soggetti con aliquota del 23%). Con le nuove regole, a un tasso attivo di interesse lordo del 6% corrisponderà un rendimento netto del 4,44%.
Prestiamoci godrà dei vantaggi fiscali previsti dalla nuova legge?
Riportiamo qui di seguito i commi della Legge di Bilancio che confermano che Prestiamoci è a tutti gli effetti coinvolta e che i suoi Investitori possono godere dei vantaggi della nuova tassazione.
Estratto della Legge di Bilancio 2018
Ecco un estratto della Legge di Bilancio 2018, con i passaggi fondamentali per quanto riguarda le nuove norme per i redditi derivanti dal P2P lending, e il riconoscimento del ruolo dei gestori come Prestiamoci.
(Legge 27 dicembre 2017, n. 205, G.U. n.302 del 29-12-2017 – Suppl. Ordinario n. 62)
Parte I – Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici
Art. 1.
43. All’articolo 44, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dopo la lettera d) è inserita la seguente:
« d-bis) i proventi derivanti da prestiti erogati per il tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali (piattaforme di Peer to Peer Lending) gestite da società iscritte all’albo degli intermediari finanziari di cui all’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, o da istituti di pagamento rientranti nell’ambito di applicazione dell’articolo 114 del medesimo testo unico di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, autorizzati dalla Banca d’Italia ».
44. I gestori di cui alla lettera d-bis) del comma 1 dell’articolo 44 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, introdotta dal comma 43, operano una ritenuta alla fonte a titolo di imposta sui redditi di capitale corrisposti a persone fisiche con l’aliquota prevista dall’articolo 26, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
I Prestatori di Prestiamoci possono avvantaggiarsi dei benefici previsti dalla nuova legge di bilancio?
La nostra società dunque rientra in questi commi:
infatti PRESTIAMOCI S.p.A. è un Intermediario iscritto all’Albo degli Intermediari Finanziari ex art. 106 TUB (c.d. “Albo Unico”) con n. iscr. 208 (cod. 33608) e sottoposto al controllo ed alla vigilanza di Banca d’Italia.
Per questo motivo i Prestatori di prestiamoci potranno erogare prestiti P2P in completa sicurezza e trasparenza, avvalendosi anche dei vantaggi fiscali previsti da questa nuova norma.
Peer to peer lending: Italia a una svolta positiva?
Vediamo nel dettaglio cosa cambia per i Prestatori di Prestiamoci con l’entrata in vigore della nuova legge.
Nel servizio di incasso rata, il sistema automaticamente calcola il 26% di ritenuta sugli interessi percepiti dal singolo Prestatore e crea un servizio dedicato come ausiliare al servizio di incasso rata;
Il Prestatore incassa gli interessi al netto della ritenuta;
Prestiamoci fornirà al Prestatore un resoconto delle ritenute.
In conclusione, grazie alla nuova Legge di Bilancio 2018 investire nel P2P lending conviene: si aprono nuove prospettive a chi si avvicina al Social Lending con la volontà di farne uno strumento di investimento, ma anche di risparmio, grazie anche alla creazione di un nuovo spazio normativo dedicato a questa nuova forma di prestiti fra privati.
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