Il Peer to Peer Lending (P2P Lending) fa riferimento al fenomeno dei Prestiti fra Privati e si adatta esattamente all’attività di PRESTIAMOCI.
Per P2P Lending si intende l’erogazione di prestiti personali a privati (persone fisiche e/o società) utilizzando fondi messi a disposizione da parte di altri soggetti privati (persone fisiche e/o società) che non svolgono l’attività di prestito in forma professionale. Il tutto è mediato da un operatore di credito P2P (come PRESTIAMOCI) che si occupa dell’analisi creditizia e mette a disposizione una piattaforma web – il Marketplace – sulla quale si incontrano domanda e offerta di denaro.
Il Peer to Peer Lending prevede prestiti tra privati gestiti da un terzo operatore.
Gli importi investiti vengono frazionati in piccole quote con lo scopo di limitare i rischi ed ottenere rendimenti interessanti per i finanziatori.
Quindi ogni Prestatore investe in diversi prestiti e ogni Richiedente verrà finanziato da molteplici Prestatori: un sistema di condivisione tipico della sharing economy che procura vantaggi a tutti.
Il Social Lending è un modello in cui “tutti vincono” perché vengono ridistribuiti ai Richiedenti e ai Prestatori i vantaggi derivanti dalla disintermediazione del sistema bancario. Per questo motivo e perché è assolutamente centrale che i risparmi dei prestatori vengano tutelati, hanno accesso a questa opportunità i soli Richiedenti consapevoli e meritevoli (persone con contratto di lavoro a tempo indeterminato od a tempo determinato con scadenza successiva all’estinzione del prestito erogato; pensionati; lavoratori autonomi da almeno 2 anni; tutti titolari di conto corrente postale/bancario attivo da almeno 6 mesi)
Un modello vincente per tutti grazie ai vantaggi che derivano dalla disintermediazione delle banche e dal fatto che vengono accolti solo richiedenti con una storia creditizia meritevole.
PRESTIAMOCI, inoltre, partecipa direttamente in ogni prestito a fianco dei Prestatori garantendo quindi l’allineamento di interessi con i propri clienti.
Come funziona?
Il P2P Lending funziona perché il frazionamento delle quote richieste e prestate “minimizza” i rischi.
In più, i prestiti vengono gestiti con un sistema che incrocia merito creditizio del richiedente e aspettative di rendimento del prestatore.
COME VIENE DEFINITO IL TASSO D’INTERESSE
Poniamo il caso in cui un Richiedente presenti una domanda di finanziamento per 15.000 euro da restituire in 48 rate.
L’operatore P2P analizza la richiesta e definisce il merito di credito del Richiedente verificandone la capacità di rimborso. Si supponga che l’operatore approvi il finanziamento in 48 rate costanti di 360 euro per un totale da rimborsare di euro 17.280. Il costo effettivo del prestito, espresso dal Tasso Annuale Effettivo Globale – TAEG, è pari a circa il 7,35%.
La richiesta di prestito viene immessa nel Marketplace dall’operatore P2P per la raccolta del denaro. I Prestatori partecipano al prestito prenotando quote individuali di 50 euro. Il prestito viene finanziato da 300 Prestatori per coprire l’importo complessivo di 15.000 euro. L’operatore P2P raccoglie i soldi dai conti dei Prestatori e l’importo complessivo raccolto, al netto delle commissioni per il servizio dell’Operatore P2P, viene erogato al richiedente.
IL RIMBORSO
Il Richiedente rimborsa le 48 rate costanti di 360 euro e ciascuna rata viene suddivisa in 300 quote ciascuna di euro 1,20, importo che viene incassato da ogni Prestatore che ha partecipato al finanziamento. Ogni Prestatore inizia ad incassare dal mese successivo all’investimento 1,20 euro al mese, per arrivare – al termine del periodo – ad incassare complessivamente 57,60 euro a fronte di 50 euro investiti. Gli interessi corrisposti, a differenza del sistema bancario tradizionale, vanno a consolidare e favorire il risparmio di persone iscritte al P2P e non quello dell’operatore finanziario.
Ogni Prestatore partecipa al finanziamento con una frazione delle disponibilità investite, che in tal modo vengono diversificate.
IL GUADAGNO DEL PRESTATORE
Il Prestatore incassa rate costanti per la durata dei prestiti in cui ha investito. Supponendo di investire nello stesso tempo in 100 prestiti uguali a quello indicato nell’esempio, il Prestatore incassa 120 euro al mese costantemente per cumulare incassi a fine periodo di 5.760 euro a fronte dei 5.000 investiti, con un rendimento lordo del 7,35%.
Da evidenziare che il Prestatore inizia a incassare le somme dal mese successivo riducendo la sua esposizione ed avendole immediatamente disponibili per il reinvestimento.
E SE I PRESTITI NON VENISSERO RIPAGATI?
Il Prestatore potrebbe subire perdite derivanti da prestiti non riscuotibili: tuttavia grazie alla diversificazione delle quote investite in altri prestiti, che continuano ad essere correttamente rimborsati, le perdite vengono interamente coperte e si manifestano in una riduzione del rendimento lordo dei prestiti in cui ha investito.
Se il prestatore non avesse diversificato le proprie quote sarebbe stato esposto al rischio della perdita totale del suo investimento.
[Questo post è il primo di una serie di 4 che hanno l’obiettivo di far meglio conoscere e capire cosa sia il P2P Lending.]