La pandemia da Covid-19 ha portato a una serie di problematiche globali che non si limitano solamente all’ambito sanitario, ma che hanno raggiunto diversi settori creando non poche problematiche e disagi. Tra i settori più danneggiati di altri abbiamo quello tecnologico, squassato dalla crisi dei semiconduttori.
In questo articolo cercheremo di capire cosa si intende per crisi dei semiconduttori, come sia nata e le sue prospettive future.
Cos’è la crisi dei semiconduttori?
Quando si parla di semiconduttori si fa riferimento a una serie di materiali particolari che vengono impiegati nella produzione di componenti alla base di chip. Questi elementi sono fondamentali non solo per grandi settori come quello automotive, ma anche per diversi device tecnologici come smartphone, televisori, PC ecc.
Ad oggi la crisi dei semiconduttori colpisce circa 170 industrie diverse, che vanno dalla produzione di console per videogame alle automobili. Tra le principali cause che hanno generato tale crisi dobbiamo elencare: la pandemia da Covid-19, la guerra commerciale tra USA e Cina per poi arrivare fino al mining di criptovalute.
Naturalmente la pandemia è stato un fattore scatenante. La chiusura degli impianti e la maggiore richiesta da parte delle persone costrette a rimanere dentro casa hanno portato a un esaurimento delle scorte e di conseguenza hanno generato uno squilibrio tra la domanda e l’offerta di questi prodotti. Portando a diversi fenomeni di contrabbando come nel caso di Hong Kong.
Ad amplificare tale crisi sono stati anche altri eventi come l’incendio presso l’impianto della Renesas Electronics e l’incidente nel canale di Suez, che ha visto la portacontainer Ever Given arenarsi per giorni, bloccando gran parte degli scambi tra Asia ed Europa.
Quanto durerà questa crisi?
Inizialmente si pensava che questa crisi la si potesse superare già nel 2022, ma in realtà così non sarà. Secondo il numero uno di Intel Pat Gelsinger, questo è sicuramente il “momento peggiore” della crisi, ma l’equilibrio tra domanda e offerta non verrà raggiunto prima del 2023. Questo significa che abbiamo ancora dei mesi davanti a noi in cui i settori colpiti continueranno a soffrire.
Anche il gruppo Renault ha riportato come questa crisi colpirà il gruppo più di quanto ci si aspettasse, portando a una diminuzione di auto pari a circa mezzo milione. Situazione che non si limita solamente al gruppo francese, ma che può essere facilmente adattata a tutte le altre grandi aziende del settore.
A quanto pare, per superare questa crisi dovremmo aspettare ancora un po’ con la speranza che le ripercussioni non diventino eccessivamente pesanti.Per altre informazioni a tema economico potete visitare il nostro magazine, dove settimanalmente pubblichiamo articoli socio-economici o sul tema del P2P Lending.