L’inflazione continua a crescere in modo costante e continuo nel tempo, per questo è importante sapere come opporvisi e mettere al sicuro i propri risparmi.
Cos’è l’inflazione e come funziona
L’inflazione, in economia, è l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, che ha come conseguenza la diminuzione del valore della moneta.
Questo fenomeno possiamo visivamente immaginarlo come un grafico in crescita costante, dato che le manovre che generano l’inflazione sono molte di più rispetto a quelle che portano alla deflazione (il fenomeno opposto). Quest’ultimo è anche il motivo per cui, nel corso del tempo, gli stipendi continuano ad aumentare senza, però, che anche la qualità della vita migliori, in termini di accessibilità a beni e servizi.
Il fatto che i governi stampino ulteriore moneta per far fronte a situazioni economiche critiche, non fa altro che aumentare l’inflazione. Questo perché, avendo maggiore quantità di denaro in circolo e una maggiore disponibilità economica, ci si sposta all’interno del grafico di domanda e offerta verso la domanda. In poche parole, lo spostamento del break even point (ovvero il punto di equilibrio tra domanda e offerta, in cui venditore e consumatore sono entrambi soddisfatti), porta all’aumento dei prezzi per riportare alla normalità il rapporto tra domanda e offerta.
Le cause dell’aumento dell’inflazione le possiamo sintetizzare nella frase di Milton Friedman, economista dell’Università di Chicago: “L’inflazione è causata dalla troppa moneta a caccia di troppo pochi beni”.
Nella vita di tutti i giorni assistiamo ad un aumento degli stipendi, che vengono adattati all’inflazione, e ad un conseguente rialzo dei prezzi di beni e servizi. Questa situazione si replica su tutta la filiera produttiva, a partire dal fornitore di materiale fino al rivenditore finale.
Proteggere i propri risparmi dall’inflazione
Molti, erroneamente, pensano che con gli interessi riconosciuti dalla banca sulla propria liquidità si guadagni denaro. In realtà, ad oggi, le banche offrono interessi che vanno mediamente dal 0.5% al 2%, cifre che non permettono nemmeno di coprire la crescita annuale dell’inflazione. Basti pensare che nel 2021 è aumentata del 3,9% su base annua ed è destinata a incrementare in modo continuativo.
Lasciare i propri risparmi depositati in banca risulta quindi una perdita, soprattutto sul lungo periodo. Il modo migliore per contrastare l’inflazione è utilizzare/distribuire i propri risparmi in investimenti a basso rischio, che mediamente restituiscono un interesse tra il 4% e il 6% annuo. Per ridurre ulteriormente il rischio è bene differenziare il portafoglio. Un esempio potrebbe essere un portafoglio composto da investimenti su indici ed ETF, oro o un investimento in prestiti erogati da piattaforme di Social Lending.
Nel momento in cui ci sarà la necessità di effettuare un investimento basterà richiedere un prestito che verrà ripagato dagli interessi sviluppati sui vostri risparmi (abbiamo scritto un articolo a proposito), senza dover quindi doverli disinvestire.