Noi di Prestiamoci abbiamo una politica di assoluta trasparenza con i nostri clienti.
Quando parliamo con loro, il nostro obbiettivo è sempre quello di fornire tutte le informazioni del caso, senza tralasciare nulla, in modo da consentire una scelta in piena coscienza e massima tranquillità.
Dopotutto il nostro prodotto è il denaro e sappiamo bene quanto questo argomento sia sensibile per ciascuno di noi. E siamo ben consapevoli del fatto che anche solo un piccolo dubbio in merito possa influenzare negativamente la decisione se investire o meno.
Per questo motivo abbiamo scelto di condividere con il nostro pubblico alcune nozioni di educazione finanziaria, fondamentali per padroneggiare al meglio gli strumenti per investire i propri risparmi con serenità.
Anzitutto ci sembra opportuno partire dal concetto di liquidità, un argomento di cui spesso si sente parlare.
Cos’è la liquidità?
Per liquidità si intendono i soldi che sia hanno sul conto, senza i quali, ovviamente, non è possibile fare alcun tipo di investimento.
Quando si tratta di investimenti, capita che le persone si comportino irrazionalmente: c’è chi investe in modo scriteriato e chi sceglie di non investire affatto.
Il problema alla base di questi atteggiamenti, entrambi sbagliati, è la mancanza di educazione finanziaria.
È evidente che se investo in modo scriteriato perdo i miei soldi, ma, anche se può sembrare controintuitivo, succede altrettanto anche non investendo. Perché, come avremo modo di spiegare più nel dettaglio nel paragrafo successivo, una serie di fenomeni non dipendenti da noi andranno a decurtare in ogni caso il nostro capitale. E, soprattutto, stiamo tenendo fermo un asset, che invece è decisivo per creare benessere e migliorare la nostra situazione finanziaria.
L’Italia è un Paese fortunato, perché siamo considerati mediamente ricchi (il livello di benessere diffuso è maggiore a quello di altre nazioni, che pure hanno un PIL maggiore), ma il nostro problema è che il 32% del nostro capitale personale rimane liquido, cioè non viene investito. Il motivo è sempre la scarsa educazione finanziaria che riceviamo durante gli anni della formazione, ma perché gli italiani non investono?
Sicuramente per paura di perdere soldi. Siamo un popolo di grandi risparmiatori, ma non siamo capaci di investire per far fruttare i nostri risparmi.
I rischi di non investire
Non investire significa scegliere la liquidità e questa scelta comporta alcuni rischi di cui non tutti sono consapevoli.
INFLAZIONE – La liquidità è più soggetta all’inflazione. Quando i soldi liquidi che non hanno rendimenti (che non sono investiti) vengono lentamente consumati dal tasso di inflazione, che non è altro che il tasso medio al quale aumentano i prezzi ogni anno.
In questo senso, investire, anche con un rischio minimo, permette di difendere il valore d’acquisto dei propri risparmi. Infatti, quando si parla di investimenti non si parla solo di investimenti con rischio medio/alto, con cui si può avere un guadagno importante in termini percentuali, ma anche di investimenti minimi, che servono anche solo a mantenere il capitale.
RISCHIO BAIL IN – Con più di 100mila Euro liquidi sul conto corrente bancario, si corre il rischio di perdere parte del capitale in caso l’istituto bancario fallisse. Un tempo questa evenienza veniva vista come remota, ma oggi i casi Monte Paschi, Antonveneta ed Etruria, nonché le oscillazioni borsistiche di alcuni istituti e la possibilità di contagi, in caso di grave crisi finanziaria globale, hanno costretto tutti i risparmiatori a rivedere questa opinione.
SPESE DI TENUTA CONTO E TASSE – Che ci facciate qualcosa, oppure no. Il semplice “parcheggio” dei vostri soldi ha un costo e, tra l’altro, sia tasse che spese di tenuta dei conti correnti bancari hanno l’antipatica tendenza ad aumentare di anno in anno. A proposito: Prestiamoci ha una doppia licenza di Banca d’Italia, ma i nostri clienti non pagano nessuna spesa di tenuta conto.
Come gestire al meglio la liquidità?
La liquidità è dunque inutile? Assolutamente no.
Anzi: all’interno di una pianificazione finanziaria oculata è sempre bene riservarsi una parte, uno zoccolo duro, per coprire determinati bisogni ricorrenti o emergenti.
La liquidità serve ad esempio a coprire gli imprevisti, fungendo da fondo di emergenza e per far fronte ad obiettivi a breve termine (con scadenza di 1-2 anni). Bisogna poi tener conto anche di impegni presi e spese ricorrenti (es.: bollette, rate del mutuo, spese condominiali, affitto).
Quindi è bene investire solo quella parte dei nostri fondi di cui sappiamo per certo di non avere bisogno immediato. E a questa è bene comunque aggiungere una certa percentuale per le emergenze.
In questo processo Prestiamoci è senz’altro in grado di aiutare quanti stiano valutando un investimento, aiutandoli a individuare lo strumento più adatto, che si tratti di Prestasicuro, prodotto a capitale protetto, con interesse al 3%, o di un’allocazione manuale delle quote corrispondente al profilo di rischio del cliente.