Figlio mio quanto mi costi! – Quanto costa crescere un figlio?

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Alcune scelte si fanno soprattutto con il cuore. Ma avere un’idea di quanto costa crescere un figlio può aiutarci a pianificare la nostra serenità.

Quando si costituisce un nucleo familiare inizialmente formato dalla sola coppia, spesso si calcola che le spese che venivano affrontate da soli possano essere in qualche modo essere condivise, se quindi consideriamo il mero lato economico e non quello romantico, la convivenza ci aiuta a dividere le spese. 

Quanto costa mantenere un figlio? 

Quando nascono i figli, anche se ovviamente non hanno un prezzo, dal punto di vista più economico e realistico dobbiamo pensare che abbiano un costo crescente nel tempo, anche in tempi di recessione e con velocità superiori all’inflazione. 

Conoscere a priori anche se indicativamente questi costi, non solo può guidare nella scelta di quanti figli avere, ma dovrebbe essere un argomento fondamentale per la realizzazione delle politiche pubbliche di sostegno alla natalità.

Il costo per crescere un figlio: una ricerca dettagliata

Purtroppo non esiste molta letteratura in merito, possiamo farci aiutare da un interessante documento redatto alcuni anni fa. Una dettagliata ricerca di federconsumatori mostra i vari fattori che determinano l’entità delle spese, nonché le varie voci da integrare all’interno del calcolo stesso, le possibili variabili sono il reddito familiare, l’età dei figli, il patrimonio, la composizione del nucleo familiare, il luogo di residenza, e gli stili di consumo quotidiano. 

I suggerimenti per calcolare le spese per crescere i nostri figli 

Ed ecco le voci da inserire nel budget: 
Alloggio: che comprende i costi di affitto/mutuo, tasse di proprietà, manutenzione, pulizia, spese per 
luce, gas, acqua, riscaldamento, rifiuti e arredamento. (compreso Tv,radio,Hi‐Fi..)   
Alimentazione: le spese per cibo, bevande, buoni mensa, ristorante. 
Trasporti e comunicazioni: la voce comprende la quota di ammortamento per l’acquisto del veicolo, 
carburante, manutenzione e riparazioni, assicurazione, trasporti pubblici (aerei compresi) telefonia 
fissa e mobile e connessione Internet 
Abbigliamento: costi di acquisto, pulitura e riparazione   
Salute: costi non coperti dal servizio pubblico (es. dentista, fisioterapia, psicologo…)   
Educazione e cura: spese per babysitter, tasse scolastiche, libri, ripetizioni, pre‐post scuola, mensa 
scolastica, viaggi di studio, PC…   
Varie: comprendono spese per cura personale, paghetta, sport, intrattenimento, viaggi, regali. 

Considerando tutte queste spese e fatti i dovuti aggiustamenti, gli esperti hanno messo a punto le seguenti tabelle, che naturalmente rappresentano una specie di “media nazionale” da utilizzare come riferimento indicativo. 

 

Lo studio NON include le spese pubbliche che lo Stato sostiene per la crescita di un figlio, che in Italia si aggirano intorno all’1,5% del PIL e non considerano i costi sostenuti da chi dei due genitori accudisce il figlio, in termini di perdita di guadagno economico e fatica, che possiamo stimare intorno ad un minimo di 700 euro al mese.

Crescere un figlio in Italia costa più che all’estero?

Fortunatamente, sembrerebbe di no. La ricerca infatti ragionevolmente parametra il confronto tra i vari paesi occidentali prendendo in considerazione una parità di potere di acquisto.  Come possiamo vedere l’Italia, se raffrontiamo il costo per crescere i ragazzi al potere d’acquisto, si trova nella media. 

Quali sono le migliori città al mondo per crescere i figli? 

Grazie a Mercer Consulting, attraverso le combinazioni di più fattori sociali è possibile riportare una classifica delle migliori città da prendere in considerazione per la crescita del proprio figlio: 

Quanto costa mantenere un figlio? Ecco i dati più aggiornati 

Concludendo possiamo dunque dire che le coppie con figli hanno una spesa incrementata dal 25% al 35%. 
Anche se una ricerca approfondita come quella appena citata non è più stata pubblicata, Federconsumatori offre ogni anno una panoramica del costo medio per mantenere i figli, con particolare riferimento al primo anno di vita. Dalla pubblicazione del 2018 scopriamo che il costo è aumentato complessivamente dell’1% circa rispetto all’anno precedente. 
Analizzando invece dati complessivi del 2017, le spese per l’abbigliamento rimangono costanti, aumentano quelle per dare una stanza al figlio e diminuiscono leggermente quelle per l’alimentazione. 
Mentre crescono quasi quattro volte l’inflazione quelle relative all’educazione e alla cura dei figli. 

Il peer to peer lending è un buon modo per fare fronte alle spese impreviste 

Una buona pianificazione economica famigliare è senza dubbio il modo migliore sostenere le spese ordinarie e anche a quelle impreviste. Ma vista la situazione economica attuale, per fronteggiare un imprevisto potrebbe essere necessario finanziare le spese in qualche modo. 
E il prestito tra privati è una delle alternative più valide per fare fronte a una spesa non preventivata, oppure per avviare un nuovo progetto famigliare con la tranquillità e la serenità necessarie nei momenti più importanti della nostra vita. 
Probabilmente è questa la ragione per cui anche la nostra piattaforma ha visto nell’ultimo anno un notevole incremento di richieste di prestito che hanno come causale le spese universitarie e quelle odontoiatriche. 

 

Cos'è il merito creditizio?

Per erogare Prestiti “su misura” Prestiamoci valuta il profilo di rischio del Richiedente prima di proporre il prestito.
In seguito alla valutazione viene assegnata una Classe di merito creditizio ad ogni Richiedente.
La classe di appartenenza determina il tasso di interesse (TAN) a cui può aspirare il Richiedente.

Come avviene la valutazione?

La valutazione e l’offerta conseguente vengono effettuate da Prestiamoci in tempo reale con il completamento online della domanda di finanziamento. Per svolgere questa analisi Prestiamoci utilizza algoritmi che elaborano le informazioni fornite del Richiedente e interrogano basi dati esterne.

Domande frequenti - FAQ

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Prestiamoci opera una selezione dei Richiedenti portando sul Marketplace solamente coloro che sono meritevoli di credito, assegnando nel modo più trasparente possibile, e sulla base delle informazioni a disposizione, il più corretto livello di rischio. In questo modo Prestatori possano operare investimenti informati e consapevoli. Nel caso di Richiedenti finanziati, Prestiamoci gestisce l’incasso delle rate e governa tutti i conti di regolamento fra Richiedenti finanziati e Prestatori. Si occupa inoltre della gestione delle attività di recupero crediti nel caso in cui un Richiedente finanziato si trovi in difficoltà. Prestiamoci mette a disposizione per tutti i Prestatori informazioni dettagliate sulla loro posizione di investimento, sul rendimento al lordo e al netto delle perdite su crediti. Prestiamoci infine partecipa al finanziamento di ogni progetto ammesso al Marketplace con una sua quota.

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Le due logiche sono complementari tra di loro e lavorano simultaneamente con l’obiettivo di minimizzare il tempo di non utilizzo degli importi messi a disposizione del Marketplace da parte dei Prestatori, massimizzando il più alto numero possibile di abbinamenti con altrettante Richieste di Prestito esistenti sul Marketplace stesso.

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