L’Abi ha promosso un vademecum per aiutare gli utenti ad agire in sicurezza e a proteggere la propria identità mirando a ridurre i fattori di vulnerabilità e i comportamenti potenzialmente rischiosi.
È sempre più complicato proteggere l’identità delle persone: per questo l’Associazione Bancaria Italiana ha creato un vademecum per aiutare i cittadini a essere più consapevoli dei rischi di furto dei propri dati personali. Parliamo infatti del furto dell’identità digitale, ovvero il furto dell’insieme dei dati e delle informazioni che, all’interno di un determinato sistema informatico, definiscono una persona fisica. Le conseguenze possono essere molto gravi: questi dati rubati possono essere utilizzati in attività illecite, sia sul fronte reputazionale che finanziario.
Abbiamo un esempio molto recente di furto di identità digitale: il sito di compravendita di criptovalute Bolton Coin è stato vittima di un maxi furto in cui sono state trafugate 2500 carte di identità di utenti italiani che erano state caricate sulla piattaforma per registrarsi al servizio di ‘exchange’, che permette di comprare e vendere le criptovalute dal proprio portafoglio digitale.
Cosa fare se si subisce un furto di identità?
Dunque, quali sono i passi da seguire se si subisce un furto di identità? Prima cosa da fare è ovviamente sporgere denuncia alle forze dell’ordine e cercare di ricostruire gli accadimenti, fornendo il maggior numero di informazioni possibili.
Per fortuna esistono strumenti di prevenzione del furto di identità come ad esempio il Sistema Scipafi, ovvero il Sistema pubblico di prevenzione delle frodi, un archivio informativo in cui confluiscono i dati contenuti nei database delle pubbliche amministrazioni (ad oggi Ministero dell’Interno, dell’Agenzia delle Entrate, del Ministero dei Trasporti, dell’INPS e dell’INAIL), al quale le banche e altri soggetti accedono per verificare l’autenticità della documentazione del cliente prima di attivare un servizio finanziario.
Il vademecum con i 12 consigli da seguire
Ecco allora 12 i consigli da tenere a mente per proteggere la propria identità. Si tratta di accorgimenti per prevenire atteggiamenti potenzialmente pericolosi:
- In caso di smarrimento o furto di documenti personali, bisogna rivolgersi alle autorità preposte per sporgere denuncia. In caso di furto o smarrimento di carte di credito e/o di debito, dopo averle bloccate chiamando il numero verde, la denuncia va comunicata anche alla propria banca.
- Rendere illeggibili i dati sensibili quando si smaltisce la documentazione cartacea che li contiene.
- Proteggere con cura le credenziali di accesso ai conti online, i codici delle carte di credito e di debito e gli altri codici di sicurezza. Vanno custodite anche le credenziali per la firma digitale.
- Le carte di pagamento con tecnologia contactless vanno rivestite con custodie schermate per ridurre al minimo la possibilità di essere vittime di truffe che prevedano la lettura del chip.
- Le credenziali di accesso per entrare nei conti online vanno cambiate con frequenza. In generale una password sicura deve presentare lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali.
- Prestare attenzione ai messaggi in modo da individuare la differenza tra quelli autentici e quelli fraudolenti. Le banche non richiedono mai, né telefonicamente, né tramite mail o sms, le credenziali di accesso al conto o i codici delle carte del cliente.
- Se si fa uso di un computer pubblico per accedere al conto online, bisogna tassativamente chiudere la sessione tramite logout.
- Non bisogna mai cliccare su link presenti in messaggi fraudolenti.
- Diffidare da operatori presunti che contattano gli utenti al fine di ottenere informazioni personali, bancarie o di credito, per verificare l’identità o per sapere dove inviare pacchi, denaro, vincite fasulle o documenti legati alla giustizia.
- Se il cellulare non risulta più in grado di effettuare e ricevere chiamate, va subito contattato l’operatore telefonico: c’è il rischio che si possa essere caduti vittime di frode effettuata tramite scambio della tua scheda telefonica (ovvero una truffa denominata Sim Swap). I truffatori riescono con raggiri a spostare il numero della vittima su una nuova scheda SIM controllata da loro. Sulla nuova Sim, intercettano gli sms inviati dalla banca del malcapitato e li utilizzano per operare sul suo conto bancario.
- I canali social vanno usati sempre con cautela e attenzione. I dati personali e finanziari non vanno mai comunicati o condivisi.
- È fondamentale dotarsi di un programma antivirus e aggiornarlo per proteggere tutti i dispositivi in uso da infezioni da malware.